Un gruppo di uomini e donne impegnati in una missione di colonizzazione spaziale fa naufragio su un pianeta disabitato. Possiedono le conoscenze e l’attrezzatura di base per dar vita a una piccola civiltà, ma avendo perso i contatti con l’astronave coloniale d’appoggio, sono costretti a riabituarsi a uno stile di vita basato sull’agricoltura e la caccia.S’intuisce che la civiltà da cui provengono i coloni è una società evoluta sia tecnologicamente che socialmente: si è andati oltre le forme tradizionali di famiglia, si è raggiunta la parità di diritti e la riproduzione avviene tramite bioincubatrici.
Ogni decisione che riguarda la comunità viene presa attraverso votazioni: non ci sono capi, all’interno del Cerchio tutti sono uguali e hanno pari diritti.
Tuttavia, trovarsi a vivere secondo i ritmi della natura, soffrire la fame e le malattie e dover faticare duramente per riuscire a sopravvivere fa vacillare ben presto i nobili assunti su cui si fonda la comunità. Laddove le risorse scarseggiano, è inevitabile che anche i principi della civiltà più evoluta vacillino e lascino spazio alla legge del più forte.
Quasi una versione de “Il Signore delle Mosche” con adulti, “La Madonna delle rocce” colpisce per la sua scorrevolezza e per la sua capacità di tenere il lettore incollato alle pagine fino alla fine.
Clelia Farris costruisce un racconto ben strutturato, incredibilmente piacevole da leggere, mai banale.
Ho adorato il suo stile chiaro e fluido, che ti fa immergere in un mondo sconosciuto senza descrizioni lunghe e noiose e senza il minimo accenno di spiegone.

Pregi
E’ un’opera davvero ben costruita, con un’ottima gestione dei tempi e della suspence.
A mio parere tiene tranquillamente testa ai colossi della fantascienza estera; in ogni caso è un esempio di fantascienza nostrana di cui andare fieri.

Difetti
Qualche piccola incoerenza nel procedere della trama e un finale un tantino frettoloso.

Informazioni aggiuntive

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