“Le mie due vite” di Jo Walton

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La trama
Patricia Cowan è un’anziana ricoverata in un istituto di cura. Le infermiere la definiscono “molto confusa”: Patricia, infatti, guardando indietro ricorda due versioni diverse della sua vita, due possibili esistenze originatesi dal bivio generato da una proposta di matrimonio.
Nella vita in cui Patricia dice sì, diviene madre di quattro figli e moglie di un uomo incredibilmente freddo e distaccato; nella vita in cui dice di no, s’innamora di una donna e cresce tre figli.
Ma quale delle due vite è quella vera?

Considerazioni
In questo libro della premiatissima Jo Walton troviamo il tema fantascientifico dei mondi alternativi insieme a una quantità di temi sociali e politici.
Entrambe le storie vissute dalla protagonista ci offrono due diverse versioni della storia del Novecento, due possibilità legate alle scelte di vita di Patricia che innescano il famoso effetto farfalla.

La prima parte di Le Mie Due Vite è scorrevole e ricca di spunti di riflessione sulla guerra, l’omofobia, la politica, la lotta per l’emancipazione femminile, la condizione della donna e quella umana in generale: la lettura scorre che è un piacere e le vicende coinvolgono il lettore con una narrazione brillante e ben gestita.

Purtroppo le cose cambiano nella seconda parte del romanzo: la narrazione si fa lenta e didascalica, e lo sguardo del narratore sulle vicende diviene freddo e distaccato.
In questa parte Jo Walton scrive lunghi elenchi di fatti e nomi che finiscono per annoiare il lettore: lo stile appare più proprio della cronaca che della narrazione e suona molto in questo modo: “uno morì, l’altro si sposò, il terzo andò a lavorare in banca…”.
L’aspetto più fastidioso, comunque, è sicuramente il taglio fin troppo pragmatico della narrazione: viene sacrificata una trattazione approfondita dei sentimenti dei personaggi a favore di un pragmatismo esagerato.
[ATTENZIONE: Chi non ha letto il romanzo salti questo paragrafo]: La parte in cui Bee rimane gravemente mutilata in seguito all’esplosione di una bomba è un esempio: forse sono io che non capisco lo stile di Jo Walton, ma il fatto che, di fronte a una tragedia così grande, ci sia mezza pagina di dolore e dieci di considerazioni su quale marca di sedia automatica per scala comprare, mi lascia perplessa.

Questa scelta stilistica di Jo Walton è senz’altro dettata dal fatto di dover raccontare due vite in un solo libro e dover quindi necessariamente favorire la brevità, cosa che però in più di un’occasione risulta irritante.

A mio avviso, inoltre, la contrapposizione tra ciò che è positivo e ciò che è negativo è fin troppo netta, a cominciare dallo squilibrio presente tra le due vite di Patricia: nella vita in cui si sposa è una casalinga frustrata intrappolata in un matrimonio da incubo, mentre nell’altra è una scrittrice di successo, ha case in Inghilterra e in Italia e ha una compagna praticamente priva di difetti.
Pur condividendo in pieno la visione generale che marca come positivo l’anticonvenzionale (un’unione omosessuale, il rifiuto dei pregiudizi, ecc.) e come negative le convenzioni sociali (il matrimonio, i ruoli sociali della donna e dell’uomo, ecc.), questa impostazione appare un po’ semplicistica.

E’ invece interessante il modo in cui viene sviluppato il tema fantascientifico dell’effetto farfalla, che emerge da eventi fantastici mischiati a quelli storici. Ad esempio, in una storia, dopo lo sbarco, la Luna diviene sede del felice matrimonio di uno dei figli di Patricia, mentre nell’altra è una base militare carica di bombe pronte a piovere sulla Terra.

Riassumendo, Le Mie Due Vite è un romanzo dalle ottime premesse che però riesce solo in parte a rispettare, soprattutto a causa di uno stile da cronaca che appare spesso distaccato, semplicistico e che, ahimé, finisce con l’annoiare chi legge.
Tuttavia la quantità di spunti di riflessione su numerosi temi come l’omosessualità, il femminismo, la guerra, l’ambiente e la vecchiaia lo rendono una lettura che vale la pena fare, anche per chi non è appassionato di fantascienza: infatti, nonostante il libro venga classificato sia come fantascienza che come fantasy, conserva in gran parte delle ambientazioni reali.

Voto:
6.5

Ulteriori informazioni:
Jo Walton (1964) è poetessa e scrittrice di libri fantasy e di fantascienza. Ha vinto numerosi premi, tra cui il John W. Campbell Award, il World Fantasy Award, il Prometheus Award, il Nebula Award e l’Hugo Award.

Un pensiero su ““Le mie due vite” di Jo Walton

  1. Sembra una storia un po’ alla Mr Nobody vs Sliding Door.

    Di Jo Walton avevo letto un paio d’anni fa Among Others, ed avevo deciso che non capivo il suo stile a sufficienza, se aveva vinto uno Hugo Award. Sono stato troppo traviato dalla fantascienza ingenua e poco umana…

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