Questo articolo avrebbe dovuto avere, inizialmente, una diversa collocazione. Non avendo però più notizie, da parecchio tempo, dello spazio che avrebbe dovuto ospitarlo, lo pubblico qui sul blog, perché possa essere utile a chiunque sia interessato all’argomento. Buona lettura!
[Segnalo che sul tema dei corpi ibridi e mutanti è uscita anche l’antologia Human / Corpi ibridi e mutanti nell’universo del possibile, edito da Moscabianca Edizioni. In questo caso si tratta di racconti italiani, ce n’è anche uno mio]
In Giappone, la nascita della fantascienza scritta dalle donne sembra aver coinciso con il movimento di liberazione femminile mondiale e con l’ascesa della SF delle donne occidentali, tra i tardi anni Sessanta e gli anni Settanta, come osserva la critica Kotani Mari in Space, Body, and Aliens in Japanese Women’s Science Fiction.
È quindi solo a partire dal Dopoguerra che la SF delle donne inizia a ritagliarsi uno spazio all’interno del genere, estendendone i confini e creando nuove forme e visioni sfaccettate. In questo processo, la figura del cyborg risulta cruciale: è proprio nell’ambito del postumano che Ohara Mariko si fa strada nel genere fantascientifico, sperimentando, nelle sue storie, le possibilità offerte da cyborg, corpi postumani e altre figure liminali per “reinterpretare” l’umano, creare nuovi paradigmi del genere/sesso, rappresentare sessualità fluide e delineare rapporti amorosi alternativi. Continua la lettura di Cyborg e corpi ibridi nella fantascienza giapponese. Le opere di Ohara Mariko e altre autrici