Le due stagioni di Psychoville (13 episodi in tutto più uno speciale di Halloween) sono probabilmente quanto di più strano e surreale vi capiterà di vedere in una serie TV.
La serie segue le vicende di un gruppo di grotteschi personaggi (un clown senza una mano che insulta i bambini, un vecchio che colleziona peluche rari, un nano con poteri telecinetici, un’infermiera ossessionata dalla maternità, un serial killer con un legame morboso verso sua madre, un collezionista di articoli nazisti e così via) affetti da una qualche mania o malattia mentale, ma che vivono la quotidianità in maniera relativamente tranquilla.
L’innesco della storia è un classico: la lettera “I know what you did” che arriva ad alcuni di loro e che è legata al loro passato come pazienti del terribile istituto di cura per malati mentali Ravenhill.
Lo sviluppo della storia è contorto: i personaggi spariscono, poi tornano, certi elementi della trama vengono messi in campo, poi abbandonati, poi ripresi per i capelli (anche se il filo conduttore della trama, l’istituto Ravenhill, non viene mai perso, e alla fine il modo in cui tutto si collega è qualcosa di veramente spassoso e geniale). Insomma, Psychoville è letteralmente il parto di una mente geniale e malata, e tutto, nella serie (personaggi, dialoghi, trame e sottotrame) è deliziosamente folle.
Come avrete capito, non è una serie per tutti. Molti potrebbero essere tentati di abbandonarla perché troppo assurda o perché i personaggi sono troppo disturbanti (è famosa la scena in cui Miss Sowerbutts toglie le pellicine morte dalla schiena di David, o quando gli premastica i bocconi del pranzo).
Io ho adorato Psychoville dal primo all’ultimo minuto, per la sua follia, i personaggi pittoreschi, la narrazione che sembra senza bussola ma in realtà sa benissimo dove andare, i tocchi di gothic che vedrei benissimo riprodotti in un graphic novel.
Consiglio a tutti di fare un esperimento e di non fermarsi dopo la prima puntata. Provate un sapore nuovo, cercate di gestire i sentimenti contrastanti, approcciatevi a un modo di narrare fuori dai canoni. Se proprio non vi piace, pazienza, ci avrete provato. Ma se vi piace… beh, congratulazioni. Avete vinto una serie davvero unica, e anche un peluche di nome Snappy.
Ulteriori informazioni
Reece Shearsmith e Steve Pemberton, che hanno scritto la serie, sono anche gli interpreti dei personaggi di David, Mr. Jelly, Oscar Lomax, Hattie, George Aston (Shearsmith) e di Miss Sowerbutts, Jeremy, Il Cantante Silenzioso, Phil Walker, Brian MacMilliam (Pemberton).