La Voce delle Stelle è un OAV di 25 minuti del 2002, scritto, diretto, doppiato e co-prodotto da Makoto Shinkai.
Il genere è quello della storia d’amore adolescenziale, ma con una forte presenza di elementi fantascientifici.
Trama
2039. In seguito allo sterminio, su Marte, di un gruppo esplorativo terrestre, le nazioni del mondo uniscono le forze per far fronte a un possibile attacco alieno e formano l’Esercito delle Nazioni Unite. L’attacco agli esploratori terrestri sembra essere opera dei Tharsiani, una misteriosa razza aliena che dopo l’aggressione fugge nelle profondità dello spazio.
Da successive ricerche nelle rovine su Marte in cui è avvenuta la tragedia, emerge che i Tharsiani sono in possesso di una tecnologia più avanzata di almeno mezzo secolo rispetto alle conoscenza scientifiche terrestri. Una di queste, in particolare, è l’hyper-drive, che consente salti iperluce attraverso una rete di porte spaziotemporali (le shortcut anchors) costruite dai Tharsiani.
Approfittando della fuga degli alieni, l’Esercito delle Nazioni Unite sfrutta questa tecnologia per costruire la flotta Lisitea, formata da navi spaziali in grado di viaggiare nello spazio sfruttando le shortcuts anchors.
2047. L’ONU arruola un esercito per compiere una missione di ricerca dei Tharsiani a bordo della Lisitea.
Mikako e Noboru sono due studenti di una scuola media di Tokyo. I due sono profondamente legati, ma un giorno d’estate Mikako annuncia a Noboru di essere stata selezionata come membro della Lisitea.
Mikako lascia la Terra mentre Noboru prosegue gli studi al liceo. I due mantengono il contatto attraverso la posta elettronica dei loro cellulari, ma con il progressivo allontanarsi della Lisitea dalla Terra, il tempo impiegato dai messaggi per arrivare a destinazione si allunga sempre di più.
Considerazioni
Benché chiaramente più grezza rispetto alle opere successive di Shinkai, La Voce delle Stelle è da molti considerato il suo capolavoro.
La verità è che quest’OAV centra esattamente quello che dovrebbe essere l’obiettivo della buona fantascienza: usare l’elemento tecnologico e futuristico per parlare di questioni più che mai umane e presenti.
In un cortometraggio in cui si mescolano guerre spaziali, robottoni e tenerezza, il travagliato amore tra Mikako e Noboru, incentrato su una comunicazione che si fa sempre più difficile, continua a vivere a prescindere dal Tempo e dallo Spazio. E dai cellulari: i due protagonisti riescono infatti a inviarsi soltanto 3 messaggi in 8 anni. In questa finestra di tempo, Noboru conclude il suo percorso di studi e diventa adulto, mentre Mikako, impegnata a combattere nello spazio, “subisce” la relatività e resta adolescente.
Tempo e Spazio si oppongono all’amore tra i due protagonisti: e allora non resta altro che concentrarsi, cercarsi con la mente e con il cuore, ritrovare un collegamento invisibile che sopravvive alla distanza e all’assenza, fino a ritrovarsi al di là degli anni luce e riuscire a formulare lo stesso pensiero nello stesso istante.
Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, che questa sia un’opera prodotta da una persona sola è un fatto di cui ci si dimentica completamente davanti alla fluidità dei movimenti dei robot e delle spettacolari battaglie spaziali. Chiaramente, confrontato con un qualunque prodotto d’animazione dello stesso genere, si nota che La Voce delle Stelle è artigianale, ma il risultato è a dir poco sbalorditivo se si pensa che anche il più piccolo prodotto d’animazione normalmente viene realizzato da squadre di decine e decine di persone.
In conclusione
La Voce delle Stelle è un anime poetico, fulminante, di una bellezza che raramente ho trovato in un prodotto d’animazione.
E’ una storia malinconica, che condanna i due protagonisti a un destino crudele, ma che delicatamente svela la loro volontà di restare in contatto a dispetto della voragine che li separa.
Anche gli appassionati di robottoni, vista la buona qualità dell’animazione e delle battaglie, non avranno troppo da lamentarsi.
Vista la brevità, se non l’avete ancora fatto, vi consiglio di vederlo al più presto.
Curiosità
La Voce delle Stelle è stato completamente realizzato con una sola macchina, un Apple Macintosh G4 400 Mhz. Nel cortometraggio ci sono disegni fatti a mano, mecha fatti in 3D, foto dal vivo, fondali in due e tre dimensioni ed effetti tridimensionali home-made.
Il risultato è notevole per una produzione così “artigianale”!