E’ un mese intenso dal punto di vista del lavoro e le mie recensioni, come forse avranno notato i miei 3-4 lettori, sono drasticamente calate.
Mi dispiace molto e spero di poter riprendere presto a scrivere post più di frequente, d’altronde la pagnotta a casa bisogna pur portarla.
Comunque, una nota positiva c’è: ora che mi faccio 3 ore di treno tutti i giorni, ho tantissimo tempo per leggere. Giusto l’altra settimana ho finito di leggere Arresto di Sistema di Charles Stross edito da Zona42, acquistato a Stranimondi dopo averci a lungo sbavato su.
Intanto due parole su Zona42: per chi ancora non la conoscesse, è una casa editrice di fantascienza e fantastico che da un anno a questo parte ha sfornato un libro più bello dell’altro. Li ho notati subito per la qualità delle loro pubblicazioni, che anche “editorialmente” sono uno spettacolo (le copertine sono fantastiche!). Ma soprattutto, sono arrivati sul mercato con l’intenzione di riportare la fantascienza nelle librerie, e solo per questo li stimo tantissimo. Perciò, oh appassionati di fantascienza o presunti tali, vi consiglio di dare subito un’occhiata al catalogo di questi bravi signori e di iniziare a calarvi nei meravigliosi universi di Zona42.
Detto questo, veniamo al romanzo.
Arresto di Sistema è un romanzo sui videogiochi, dunque chi mi conosce sa che non potevo non leggerlo.
Stross inventa un mondo futuro in cui i videogiochi non sono semplicemente una realtà “altra”, rispetto alla nostra, ma sono letteralmente la realtà in cui le persone sono immerse tutti i giorni (grazie a vari devices tecnologici, tra cui degli occhiali speciali che sembrano la proiezioni futuristica dei Google Glasses).
Oltre ad essere un romanzo di videogiochi è anche una spy story, genere che mi appassiona un po’ meno e che in questo caso mi ha causato più di una volta la sensazione di non stare capendo una mazza di quello che accade e di aver perso dei pezzi (ma ripeto, sono io che non sono un’appassionata di spy story, immagino che i lettori abituali non abbiano difficoltà a seguire la storia).
La trama
Siamo a Edimburgo, nel 2017. L’agente Sue Smith viene chiamata a indagare su un furto senza precedenti: una banda di orchi ha derubato una banca virtuale, collocata su un gioco online di nome Avalon Four. A convocarla è stata la Hayek Associates, un’azienda quotata in borsa che a causa della rapina ha perso denaro “reale” e rischia il collasso.
Da qui partono una serie di indagini che riveleranno che dietro alla rapina c’è molto più di quel che sembra.
Il romanzo segue le vicende di tre personaggi: Sue Smith, un’agente di polizia omosessuale, Elaine Barnaby, un’advisor londinese e Jack Reed, un programmatore esperto di giochi online.
Le tre storie dei personaggi convergono nell’indagine sulla rapina, intrecciandosi e legandosi fino a formare una trama ben congegnata e piena di colpi di scena.
Lo stile
Veniamo allo stile. Nel caso di questo romanzo, è una nota dolente: la narrazione è tutta in seconda persona singolare. Per fare un esempio, ecco un brano di Arresto di Sistema:
Questa mattina hai avuto a che fare con: due denunce per taccheggio; una serie di casi di abbandono di rifiuti, sui quali hai messo al lavoro la squadra; un paio di visite alle comunità. Tra due ore devi essere in stazione per registrare la tua deposizione via email in un processo per un caso di ripetuta violazione di domicilio a scopo di furto sul quale hai lavorato.
Diciamo che di per sé questa tecnica narrativa non mi fa impazzire, ma la tollero abbastanza sui racconti brevi. Il problema è che in un romanzo lungo come Arresto di Sistema dopo un po’ è davvero stancante.
C’è da dire che nel caso di Stross questa scelta narrativa è supportata da valide motivazioni. E’ infatti impossibile non riconoscere lo stile con cui sono scritte le soluzioni dei videogiochi su internet (“Gira a destra, apri la porta, prendi le munizioni sul tavolo…”): come se, trattando di videogiochi, il romanzo adottasse una forma che assegna ai suoi personaggi il ruolo di avatar dentro a un’avventura videoludica, e questa, per quanto mi riguarda, è un’idea che mi è piaciuta.
E poi, naturalmente, è impossibile non adorare la raffica di battute e trovate geniali con cui Stross investe il lettore quasi ad ogni riga. Alcune delle battute più epiche me le sono segnate per rivendermele con gli amici (ma so già che non suoneranno troppo originali, perché tanto Arresto di Sistema lo consiglierò a tutti).
Conclusioni
In Arresto di Sistema c’è veramente un sacco di roba: rapine virtuali, cybercrimini, giochi online, ambientazioni fantasy, scene d’azione degne di un thriller, spionaggio, omicidi e situazioni umane e sentimentali.
La cosa positiva è che ci si immerge in una lettura intensa, si ride delle trovate geniali di Stross, si solidarizza con i personaggi frustrati dalla vita da freelance, ci si appassiona alle indagini, si trattiene il fiato nelle scene sul filo della tensione e si gode (da bravi geek) delle bellissime scene di combattimento in virtuale.
La cosa negativa è che, proprio perché c’è così tanto e anche a causa della scelta stilistica che a mio parere appesantisce un po’ la lettura, a tratti si perde il filo della storia.
Comunque la sensazione che lascia Arresto di Sistema dopo averlo letto è ottima e assolutamente soddisfacente. A differenza di altri titoli che trattano di videogiochi, questo non rischia di essere apprezzato soltanto dai nostalgici degli anni ’80 e dai geek, ma può piacere a un pubblico variegato.
Il futuro di Charles Stross contiene un’intepretazione lucida e acuta del presente (presente in cui i Social Network e il virtuale hanno un ruolo sempre più pervasivo), che non attribuisce alla tecnologia un ruolo negativo o positivo ma assegna all’uomo – e a nessun altro – la decisione su che uso farne.
Tenendo conto di questo, un mondo dominato dalla connettività e dalla realtà aumentata è davvero un mondo in cui vorremmo vivere?