In questi giorni il blog è rimasto silenzioso, è un periodo di superlavoro (ma anche di viaggetti di piacere, olé!) e il tempo è stato tiranno.
Faccio una breve panoramica di quello che ho combinato in questi giorni: tanto per cominciare c’è stato il Salone del Libro di Torino, dal quale ho riportato a casa un po’ di titoli interessanti tra cui l’edizione definitiva de L’eternauta di Héctor Oesterheld e Francisco Solano López e You-Crea il tuo destino di Austin Grossman.
Sempre al Salone ho incontrato per la prima volta Cory Doctorow, alla presentazione del suo romanzo (ri-edito) Little Brother organizzata da Multiplayer Edizioni. Era presente anche Bruce Sterling, che ha scritto l’introduzione della nuova edizione: i temi trattati alla presentazione sono stati quelli del romanzo di Doctorow, quindi terrorismo, hackers e libertà civili.
Conoscevo Little Brother fin dal tempo in cui è uscito in Italia con il titolo di “X” e già lo adoravo smisuratamente: prima ancora che Anonymus facesse parlare di sé e l’essere nerd diventasse una moda, questo libro urlava a gran voce che gli hackers e i nerd sono una grande risorsa per il futuro. Come si fa a non volergli bene?
Al Salone ho comprato anche Itadakimasu di Fabio Geda, che non è un libro di fantascienza ma che consiglio lo stesso a tutti coloro che, per un motivo o per un altro, provano curiosità o affetto verso il Giappone. Fabio Geda racconta, in una non-guida fatta di stupori e di sensazioni, la scoperta del Giappone attraverso le sue specialità culinarie e i suoi luoghi topici. Piacerà sicuramente a chi sogna di fare un viaggio in Giappone, ma anche chi c’è già stato ritroverà moltissime sensazioni familiari e avrà l’impressione di rivivere quei luoghi e quei sapori.
Infine, sono andata al cinema a vedere Il Racconto dei Racconti di Matteo Garrone e vi dico: andate ASSOLUTAMENTE a vederlo. Oltre ad essere girato tra boschi e castelli italiani (ma “senza fare lo spot dell’olio della proloco”, come ha giustamente scritto qualcuno), è un fantasy visivamente stupendo che ripropone gli archetipi della favola senza dimenticare l’origine pop del genere (non mancano tette e sederi). Evvai, per una volta l’Italia va a Cannes con un film che non parla di crisi matrimoniali, di italiani col muso lungo e gli altri luoghi comuni del caso! 😛
Per ora è tutto, a breve cercherò di ricominciare a tediarvi con qualche recensione 🙂
Vorrei solo aggiungere che Doctorow si è manifestato quale un giuggiolone settato sulla modalità “super-simpa”, e che insieme a Sterling il livello di nerdismo che ne risulta sfonda il soffitto con fragore di tegole rotte.
E ci piace così.