Sono sempre molto contenta quando un autore italiano si confronta con la fantascienza, specie se, quando lo fa, tira fuori uno dei prodotti più ambiziosi e interessanti che ci siano in Italia nell’ambito dei graphic novel (e non solo!).
Stiamo parlando di Golem, opera prima di Lorenzo Ceccotti (alias LRNZ), un graphic novel di genere sci-fi ambientato in un’Italia orwelliana.
La prima cosa che colpisce di Golem sono sicuramente le magnifiche illustrazioni, coloratissime e tecnicamente superbe. Basta cercare un po’ in rete per farsi subito un’idea dell’eccezionale bravura dell’autore, e sono pronta a scommettere che qualcuno deciderà (non sbagliando) di comprarsi il graphic novel anche solo per la bellezza delle tavole di LRNZ.
Ma veniamo al resto.
Il graphic novel segue le vicende di Steno, un ragazzino che di notte è afflitto da strani incubi dai quali lo distrae solo l’amicizia con la figlia di un politico, Rosabella. Un improvviso attacco in cui si trovano coinvolti sia Steno che Rosabella darà inizio a un improvviso cambiamento che agiterà l’intero paese e che porterà allo svelamento di molti misteri del passato.
L’impressione che si ha sfogliando Golem è quella di avere tra le mani un’esplosione di colori psichedelici e forme sinuose che ritraggono scene d’azione, tecnologie, creature e forze fuori controllo, il tutto sullo sfondo di una società futuristica che appare complessa e che abbonda di rimandi alla cultura nipponica (riuscendo a non scimmiottarla).
Lo dico con tranquillità, gli elementi per essere un capolavoro ci sono tutti, e credo che, non fosse stato per il punto debole rappresentato dalla trama, LRNZ avrebbe centrato in pieno l’obiettivo.
Purtroppo il plot di Golem, nonostante l’evidente impegno che l’autore vi ha riversato, non riesce a risultare accattivante né d’impatto. Pressoché dall’inizio alla fine l’autore fonda la trama su regole e retoriche ben oliate del genere fantascientifico (anche con un generoso apporto di “omaggi” a Evangelion, Akira, Ghost in The Shell, La Neve Se Ne Frega, 1984, Astroboy, ecc.), finendo con l’annacquare il tutto in una struttura piatta e banale.
E’ un vero peccato che non si sia fatto uno sforzo per rendere la trama un po’ meno prevedibile di com’è. Forse sarebbe bastato tagliare un po’ dei suddetti “omaggi” e approfondire di più gli spunti di riflessione che offrono la vicenda e la società tratteggiata dall’autore, ma tant’è.
La postfazione del volume assicura che Golem è un’opera dall’enorme complessità concettuale, ricca di contenuti filosofici e di simbolismo (nascosto). Al di là del fatto che ho sempre trovato discutibili le postfazioni che ti dicono che l’opera che hai appena letto è davvero profonda, ammetto che aver letto il graphic novel nella versione digitale per Kindle (onestamente improponibile, del tutto inadatta per un’opera di questo tipo) non mi ha aiutato a cogliere tutti i dettagli delle tavole. Ma sono pronta a scommettere che aggiungano ulteriore valore all’opera.
Nonostante il neo della sceneggiatura, non c’è dubbio che LRNZ sia un autore dalle enormi capacità e che sia riuscito, malgrado tutto, a dare vita a un progetto senza precedenti nella produzione fantascientifica nostrana.
Lo terrò sicuramente d’occhio e aspetterò con ansia il suo prossimo lavoro, certa che sia un autore destinato a crescere e superare i confini nazionali.
Se decidete di acquistare Golem, percaritàdiddio state lontani dalla versione digitale: è una schifezza immonda. Molto meglio la versione di carta.